Koiné è un’associazione che coinvolge quanti considerano cruciale affrontare i problemi sociali e del lavoro ed è promossa da dirigenti ed ex dirigenti sindacali di Cgil, Cisl ed Uil, da intellettuali, operatori economici, professionisti. In vista delle elezioni politiche del 24 febbraio, Koiné esprime il suo pieno sostegno alla coalizione di centro sinistra. La scelta è motivata dalla necessità di perseguire un profondo cambiamento della condizione economica e sociale del Paese e dall’esigenza di evitare un aumento delle disuguaglianze. Il declassamento e la svalutazione del lavoro e della condizione sociale dei “ceti medi” (sia lavoratori sia pensionati) è stata, principalmente in Europa, una delle cause non secondarie che hanno contribuito alla instaurazione di regimi autoritari. Del resto, la democrazia è sempre necessaria allo sviluppo. Non il contrario.
Di conseguenza è necessario che l’Europa scelga senza tentennamenti la strada del sostegno alla crescita economica, dell’occupazione e dell’inclusione sociale, sia attivando strumenti finanziari ad essa finalizzati, sia riprogrammando i fondi strutturali, essenziali per il Mezzogiorno. Inoltre, vanno definite politiche di rilancio dell’economia reale, attraverso un reale coinvolgimento di tutte le parti sociali, puntando su investimenti ambientalmente sostenibili e che invertano i processi di deindustrializzazione che sono in atto. Infine, nel breve periodo, per aumentare soprattutto l’occupazione delle donne e dei giovani, servono specifiche misure. Tra le quali: da un lato, la ricomposizione delle politiche formative di base, professionali e universitarie per evitare uno scollamento tra domanda e offerta di lavoro e consentire una più fluida stabilità nel mercato del lavoro; dall’altro lato, una riduzione degli orari in funzione di una diversa ripartizione del lavoro esistente, da definire a livelli settoriali con accordi annuali rinnovabili e che dovrebbero poter contare anche su una incentivazione capace di favorire una maggiore crescita del part-time volontario ed intergenerazionale, oltre che del pensionamento flessibile. In definitiva, soltanto una diversa politica economica consentirà di sostituire la recessione con la crescita del PIL e la disoccupazione con un aumento delle opportunità di lavoro.
A partire da questi nodi, assolutamente prioritari per aprire una fase davvero nuova, un Governo guidato dal centro sinistra dovrà impegnarsi:
- Nella realizzazione dell’Europa federale, basata sull’inclusione e sul dialogo sociale e non dell’Europa delle Regioni, con le conseguenti cessioni di sovranità.
- Nella regolazione del conflitto di interessi per i politici e l’alta dirigenza della pubblica amministrazione (dalla pubblicazione online dei redditi, ma anche dei patrimoni, con l’impegno a cedere le partecipazioni ad un blind trust, alla introduzione della norma per cui possono essere esercitare altre attività, che però generino introiti non superiori al 15 per cento dell’indennità).
- Nella riforma della politica che porti: ad un sobrio funzionamento delle istituzioni, eliminando riti, prebende, sprechi, riprovevoli ed anacronistici ma anche eliminando l’interferenza politica nella gestione di attività e servizi, fino a realizzare prima liberalizzazioni e poi privatizzazioni mirate; ad una riduzione del numero degli eletti; ad una sensibile contrazione del sostegno finanziario pubblico al sistema politico; al definitivo superamento della sovrapposizione tra Regioni e Province; alla totale e rapida sostituzione dell’attuale legge elettorale.
- Nella rivitalizzazione di una politica che riconosca il “diritto ad avere diritti”. Che affermi, quindi, tra l’altro: un allargamento dei diritti civili; lo “ius solis” per il riconoscimento del diritto di cittadinanza ai figli degli immigrati; una condizione più rispettosa e dignitosa di chi vive in carcere; un ridisegno del sistema del welfare che, nel riconfermare e rafforzare la sua caratteristica universalistica realizzi anche un rigoroso coinvolgimento del privato sociale nella fornitura dei servizi.
- Nella revisione del sistema fiscale, che parta dal ripristino del reato di falso in bilancio e da una intensificazione della lotta all’evasione fiscale per facilitare: il conseguimento del pareggio di bilancio (assieme ad una politica di costante selettività e controllo della spesa pubblica); una efficace difesa del sistema di protezione sociale; un riequilibrio del prelievo tra i redditi del lavoro e gli altri redditi; una Imu più equa, diminuendola sulla prima casa per chi ha bassi redditi ed aumentandola sulle case di lusso e sui grandi patrimoni immobiliari.
Ovviamente, le preoccupazioni dell’Italia e degli italiani non si esauriscono qui. Maggiori sono le inquietudini ed anche le domande di reali novità. Tuttavia, se le questioni segnalate come prioritarie fossero davvero avviate ad una rapida soluzione, le prospettive diventerebbero meno incerte e soprattutto i giovani potrebbero guardare al futuro con più speranza. Soltanto così, si potranno sconfiggere il liberismo della destra, nella sua declinazione populista e localistica e l’illusione tecnocratica della fine della destra e della sinistra. Infatti, chi intende proteggere le rendite di ogni tipo e giustificare le crescenti disuguaglianze, si identifica con le posizioni della destra; chi intende valorizzare il lavoro e l’equità sociale, si riconosce nelle politiche del centro sinistra. A questo fine, Koiné intende dare il suo contributo.
Roma 18 gennaio 2013
Lea Battistoni, Giorgio Benvenuto, Carlo Borgomeo, Cecilia Brighi, Pierre Carniti, Mario Colombo, Fulvio Fammoni, Carlo Ghezzi, Franco Liso, Franco Lotito, Enzo Mattina, Luigi Mazzillo, Agostino Megale, Silvano Miniati, Raffaele Morese (Presidente), Edo Patriarca, Gianni Principe, Giorgio Santini.